sabato 26 febbraio 2011

Il gobbo di Notre Dame

Il cartone Disney vorrei presentarvi è:
Il Gobbo di Notre Dame


















lI gobbo di Notre Dame (The Hunchback of Notre Dame) è un film d'animazione del 1996. È il 34º classico Disney secondo il "canone ufficiale", diretto dai registi Gary Trousdale e Kirk Wise
In una cupa Parigi della fine del XV secolo ha inizio il film. Chi regna con metodo dittatoriale la città considera il popolo e gli zingari esseri socialmente inferiori. Nel tragico preambolo dei soldati inseguono e circondano una famiglia di zingari. Quando improvvisamente una donna fugge per cercare la salvezza assieme al figlio è inseguita a cavallo dal giudice (nel romanzo originale un arcidiacono) Claude Frollo. Quando la donna giunge ai piedi della cattedrale di Notre-Dame viene tragicamente uccisa da Frollo, che gli fa battere il capo in una rovinosa caduta. Frollo si appropria quindi del fagotto della donna e scopre solo in quel momento che nasconde un neonato. La sorte della creatura è irrimediabilmente segnata, ma l'imprevisto quanto tempestivo interporsi dell'arcidiacono di Notre-Dame evita l'ennesimo assassinio. Per questo però la creatura dovrà rimanere per sempre confinata nella grande cattedrale parigina. Quasimodo, il nome che gli è posto (che significa "formato a metà"), senza cure cresce ancor più deforme nel fisico e sconosciuto a chiunque. Molti hanno però udito dell'esistenza di un misterioso essere confinato nella torre della chiesa.
Anni dopo, un Quasimodo adolescente assiste dalla sua "casa" all'allegro arrivo delle carovane di nuovi gitani. Arrivano in città a celebrare la Festa dei Folli al 6 gennaio. Il giovane campanaro trascorre le giornate appollaiato sulle guglie, in compagnia di animati gargoyle di pietra quando nota tra gli zingari una bella ed esuberante ragazza di nome Esmeralda.
Estremamente agile, oltreché dotato di forza sovrumana, il campanaro scende facilmente dalla torre per immergersi tra la folla mascherata. È in atto l'elezione del Re dei folli: la maschera più brutta e orripilante. Vedendolo per la prima volta ma scambiandolo per una messa in scena Quasimodo finisce, senza volerlo, per essere acclamato vincitore. Ben presto la folla scopre che non è una finzione. Esplode in risa e sberleffi arrivando addirittura a colpirlo con frutta e ortaggi. Esmeralda, orripilata dalla scena si affretta, lei sola, in sua difesa. Quando il giudice Frollo vede quel che accade e riconosce il giovane Quasimodo manda uomini armati e Febo, il capitano delle guardie, a catturare il fuggitivo e la ragazza. Proprio quando i soldati sopraggiungono, Esmeralda con un trucco da zingara scompare, mentre il povero campanaro è costretto a tornare nella torre di Notre-Dame.
L'evento fa scaturire nell'apparente immaturo (altra notevole trasfigurazione dal personaggio del libro) campanaro un sentimento sconosciuto: in Esmeralda ha visto, anche se per un breve attimo, la solidarietà e l'amicizia. Desidera quindi ardentemente e al più presto incontrarla nuovamente. Frollo, che nel frattempo trama rancore e vendetta verso gli zingari e contemporaneamente spasima per avere Esmeralda, dà ordine di cercarli in tutta la città, se necessario mettendola a ferro e fuoco. All'ennesimo episodio di sopraffazione e violenza verso gente inerme l'animo e la moralità del capitano delle guardie insorge. Febo si ribella al potere del giudice, rischiando di essere ucciso. È salvato in extremis, proprio da Esmeralda. La ragazza chiede all'ingenuo Quasimodo di nascondere e curare Febo.
Frollo che ha però intuito il sentimento che unisce i giovani decide di sfruttare l'ingenuità del campanaro e di tendere un tranello. Rivela a Quasimodo che ha scoperto il luogo in cui si nascondono gli zingari, e che all'alba lo attaccherà con ingenti forze. In realtà si tratta solo di un pretesto, ovvero di una scusa, per obbligare Quasimodo ad andare ad avvisare gli zingari. Quasimodo e Febo si recano quindi alla Corte dei Miracoli, il luogo segreto dove si nascondono tutti i fuorilegge. Non sanno però che Frollo e i soldati li stanno seguendo. Il tranello di Frollo è dunque compiuto. Imprigiona Febo e gli zingari, condannando Esmeralda al rogo e incatenando Quasimodo nella cattedrale. L'indomani all'alba, davanti allo spettacolo di Esmeralda morente, Quasimodo si ribella e riesce a liberarsi, salvandola. Nel frattempo Febo e gli zingari attaccano i soldati, ma Frollo riesce ad entrare a Notre-Dame e a liberarsi dell'arcidiacono; tenta di uccidere Quasimodo, ma il campanaro riesce a fuggire, nascondendosi con la ragazza svenuta sull'estremità di un balcone. Frollo li segue, ma precipita verso la morte e l'Inferno prima di poter dare il colpo di grazia ad Esmeralda; il gargoyle su cui Frollo si appoggia si rompe.
Febo ed Esmeralda coronano la loro unione e il buon Quasimodo è acclamato dalla folla. Una delle tante morali che rimangono vive nella mente dello spettatore, è che chiunque sappia amare è da amare, a dispetto del fisico o stato sociale.









sabato 19 febbraio 2011

Mulan


Il cartone Disney che vi presento oggi è:


































Mulan è il 36º classico Disney. La sua uscita sugli schermi americani è del 1998.
Da lungo tempo i territori della Cina sono protetti dalla Grande muraglia, una mastodontica struttura che circonda i suoi sterminati confini. La gente vive un periodo di pace, ma gli Unni, guidati dal sanguinario Shan Yu, riescono a superare l'immane costruzione e dilagano per il paese.
La tranquilla vita di un villaggio è scossa dalla notizia dell'invasione. Ogni famiglia deve fornire un componente maschio per la costituzione delle armate che partiranno ad affrontare gli invasori. Mulan, giovane donna della famiglia Fa, con l'intento di salvare il padre rimasto zoppo in guerra e per riscattare l'onore perduto nell'incontro con la Mezzana si traveste da uomo e parte per il campo di addestramento. Mulan è accompagnata da Mushu, uno spiritello degli avi della famiglia Fa con le sembianze di drago cinese che nonostante la sua passata inettitudine è incaricato di proteggerla.
Mulan deve convivere nel campo militare con uomini di tutte le specie, rozzi e maschilisti. Tra questi il capitano, figlio del generale Li, che deve formare dei veri soldati in grado di affrontare il terribile nemico. Mulan, grazie alle sue doti d'intelligenza, riesce a sopperire alla naturale mancanza di forza fisica, riesce anzi a dare spirito di corpo alla truppa e conquista la fiducia dell'istruttore. I soldati sono pronti per partire verso il fronte e verso un valico di montagna in cui le truppe invasori devono necessariamente passare.
Lo scontro con le truppe di Shan Yu si presenta subito arduo. L'armata del generale Li, padre del giovane capitano Shang, è stata completamente sterminata dal terribile bandito che ecco apparire l'orda di guerrieri Unni a cavallo.
Ma mentre le truppe di Shan Yu stanno per travolgere l'esercito di Shang, Mulan, usando nuovamente le sue doti intellettive, si precipita verso i nemici da sola per lanciare l'ultimo fuoco di artiglieria contro una vetta innevata provocando così la valanga che permetterà la sconfitta dell'esercito unno. La valanga però trascina con sé, oltre Mulan, anche Shang, che, semisvenuto, viene soccorso dalla ragazza. Quando ormai tutto sembra tranquillo però, il colpo che Shan Yu era riuscito a infliggerle inizia a sanguinare e questo porta l'esercito alla scoperta del suo vero sesso.
La notizia è esplosiva: una donna tra uomini in arme è inammissibile, scandaloso e disonorevole per l'armata cinese. Mulan merita la morte, ed è Shang, sotto l'ordine del consigliere dell'imperatore, a doverle dare la morte, decapitandola. Ma, avendo Mulan salvatagli la vita durante la valanga, lui la grazia, considerando il suo debito saldato.
Mulan è quindi lasciata al suo destino sulla montagna, mentre la guarnigione l'abbandona e torna dall'imperatore a comunicare la sconfitta dell'esercito degli Unni.
Shan Yu e i membri più forti del suo esercito sono però sopravvissuti alla valanga, e si dirigono verso l'imperatore per un attacco finale. Solo Mulan si accorge di questo e, aiutata da Mushu, torna per avvisare del pericolo i suoi compagni, che giunti alla città imperiale stanno festeggiando con una parata la recente vittoria, ma, essendo una donna e quindi non essendo degna di attenzione, a nulla valgono i suoi sforzi per convincere prima i compagni e poi i propri compatrioti alla presenza del nemico nella città imperiale.
Durante il colloquio tra il generale e l'imperatore, il falco appartenente a Shan Yu strappa dalle mani dell'imperatore la spada del suo padrone riconsegnandola al legittimo proprietario. È il segnale che gli ultimi unni rimasti aspettavano per tentare un ultimo attacco all'imperatore. Nascosti all'interno del dragone che faceva parte della parata riescono a cogliere tutti di sorpresa, riuscendo quindi facilmente a rapire l'imperatore e a chiudersi all'interno del suo palazzo. A niente valgono gli sforzi dell' esercito per sfondare la porta del palazzo.
È di nuovo di Mulan l'idea che salverà l'imperatore e la Cina. Convincendo i suoi tre compagni più fidati a travestirsi da concubine, riescono a penetrare nel palazzo prendendo alla sprovvista le guardie che tengono sorvegliata la porta della stanza dove è imprigionato l'imperatore. Dopo essere riusciti a immobilizzare le guardie, Shang riesce finalmente ad entrare, salvando all'ultimo secondo l'imperatore dalla spada di Shan Yu.
Mentre Shan Yu e Shang combattono, Mulan riesce a far scappare l'imperatore assieme ai suoi compagni e, per salvare quest'ultimo e Shang, perde lei stessa la possibilità di salvarsi, decidendo di rimanere con il generale. Shan Yu, convinto che sia stato Shang a portargli via la vittoria, sta per ucciderlo quando Mulan, attirando la sua attenzione gli fa capire lo sbaglio.
Segue un inseguimento tra i corridoi del palazzo, che si sposta sul tetto fino a quando, grazie a Mushu, Shan Yu viene definitivamente eliminato.
Mulan è, a tutti gli effetti un'eroina, ma è donna, ed oltre a questo ha infranto troppe leggi per essere considerata tale. Questo almeno secondo il consigliere dell'imperatore, che però viene smentito dall'imperatore stesso il quale, oltre a inchinarsi a lei le dà la possibilità di entrare come membro all'interno del consiglio. Mulan declina l'offerta, affermando di essere stata troppo a lungo via da casa. L'imperatore allora, per non far dimenticare quello che la ragazza aveva fatto per lui e per il popolo cinese le consegna lo stemma imperiale e la spada di Shan Yu, doni che serviranno per far sapere al mondo intero quello che ha fatto.
Tornata a casa, la scena commovente dell' abbraccio tra padre e figlia è assistita dalla madre e dalla nonna di lei. Quest'ultima, contrariata dal fatto che la nipote avesse portato a casa una spada anziché un uomo, viene zittita dall'apparizione di Shang, che, come scusa per rivedere Mulan, le riporta l'elmo che aveva dimenticato. Intanto Mushu riesce, finalmente, a convincere gli antenati a ridargli il posto di guardiano della famiglia Fa, toltogli 500 anni prima per una sua inadempienza che causò la morte di un membro della famiglia.
E così si conclude la storia della donna eroina che salvò la Cina dal suo nemico più grande.